La ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, ha ordinato l’estrazione negli Stati Uniti di Julian Assange. Si tratta di un passaggio scontato, dopo la decisione del tribunale britannico di estradare Assange.
“Il 17 giugno – recita ancora il comunicato – in seguito al giudizio dato sia dalla Corte di primo grado sia dall’Alta Corte, l’estradizione negli Usa del signor Julian Assange à stata quindi ordinata. Il signor Assange conserva tuttavia il diritto di fare appello entro il termine normale di 14 giorni” – si legge nel comunicato inviato a nome di Patel dall’Home Office.
Il fondatore di Wikileaks quindi ha ancora 14 giorni di tempo per presentare l’ultimo ricorso. Nel caso di rigetto (quasi scontato) potrà provare a rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo.
“E’ un giorno buio per la libertà di stampa” ha commentato Wikileaks.
BREAKING: UK Home Secretary approves extradition of WikiLeaks publisher Julian Assange to the US where he would face a 175 year sentence – A dark day for Press freedom and for British democracy
The decision will be appealedhttps://t.co/m1bX8STSr8 pic.twitter.com/5nWlxnWqO7— WikiLeaks (@wikileaks) June 17, 2022
Julian Assange
Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, l’organizzazione che ha cambiato l’informazione sfruttando la rete e la crittografia, rischia fino a 175 anni di carcere. Assange è accusato negli Usa di violazione dell’Espionage Act, per aver aver pubblicato migliaia di documenti segreti del Pentagono, della Cia e Nsa, dove emergono massacri, torture, scandali e pressioni politiche.