Giovedì 14 aprile, il Regno Unito ha firmatoil piano per inviare i richiedenti asilo irregolari in Ruanda. In base al partenariato le persone che arriveranno irregolarmente nel Regno Unito o che sono arrivate dal 1° gennaio 2022 possono essere inviate in Ruanda, per l’elaborazione della domanda di asilo e, se riconosciute come rifugiate, per ottenere il riconoscimento di rifugiato.
People fleeing war, conflict and persecution deserve compassion and empathy.
They should not be traded like commodities and transferred abroad for processing.
– UNHCR’s @GillianTriggs on UK plan to export asylum to Rwanda: https://t.co/DThBQ5aDC4 pic.twitter.com/4DwDq9nt1n
— UNHCR, the UN Refugee Agency (@Refugees) April 14, 2022
L’accordo è parte delle misure volte a ridurre gli sbarchi, aumentati a livelli record dopo la pandemia.
Il memorandum firmato dalla ministra degli Interni britannica, Priti Patel, con il governo locale, ha una durata di 5 anni, ed è tutto a carico di Londra che ha stanziato 120 milioni di sterline.
Le critiche al piano
Il piano ha scatenato una serie di critiche nei confronti del governo conservatore che aveva già annunciato una stretta all’mmigrazione illegale. L’opposizione laburista, guidata da Keir Starmer, ha definito l’operazione “impraticabile ed immorale”. Per Starmer è un modo per distrarre l’opinione pubblica inglese dalla multa comminata al premier per il cosiddetto “Partygate”.
Per Human Rights Watch si tratta di un accordo crudele, paragonabile ai centri di detenzione dei migranti dell’Australia in Nuova Guinea, Manus e a Nauru. Uomini, bambini e donne hanno subito trattamenti disumani e negligenza medica. Anni di detenzione a tempo indeterminato hanno portato a suicidi e a forme diautolesionismo. La detenzione di un singolo richiedente asilo in Papua Nuova Guinea o Nauru costa circa 3,4 milioni di dollari australiani (1,8 milioni di sterline britanniche) all’anno.
Inoltre, la situazione dei diritti umani del Ruanda è ben documentata. Nel 2018, le forze di sicurezza ruandesi hanno ucciso a colpi di arma da fuoco almeno 12 rifugiati della Repubblica Democratica del Congo, quando hanno protestato contro il taglio delle razioni alimentari. Il Ruanda ha anche una comprovata esperienza di omicidi extragiudiziali, morti sospette in custodia, detenzioni illegali o arbitrarie, torture e procedimenti giudiziari abusivi, in particolare nei confronti di critici e dissidenti.
Anche l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha espresso forte opposizione e preoccupazione per il piano del Regno Unito di esportare i propri obblighi in materia di asilo, e ha esortato il Regno Unito ad astenersi dal trasferire richiedenti asilo e rifugiati in Ruanda.
People fleeing war, conflict and persecution deserve compassion and empathy.
They should not be traded like commodities and transferred abroad for processing.
– UNHCR’s @GillianTriggs on UK plan to export asylum to Rwanda: https://t.co/DThBQ5aDC4 pic.twitter.com/4DwDq9nt1n
— UNHCR, the UN Refugee Agency (@Refugees) April 14, 2022
“L’UNHCR resta fermamente contrario agli accordi che mirano a trasferire rifugiati e richiedenti asilo in paesi terzi in assenza di garanzie e standard sufficienti. Tali disposizioni semplicemente spostano le responsabilità in materia di asilo, eludono gli obblighi internazionali e sono contrarie alla lettera e allo spirito della Convenzione sui rifugiati”, ha affermato Gillian Triggs, Assistente dell’Alto Commissario per la Protezione dell’UNHCR.
“Le persone in fuga da guerre, conflitti e persecuzioni meritano compassione ed empatia. Non dovrebbero essere scambiati come merci e trasferiti all’estero per essere elaborati”- ha aggiunto Triggs.