[aggiornamento 31 gennaio- 1 febbraio 2021]
Giovedì 28 gennaio il tribunale regionale di Mosca ha respinto il ricorso contro la detenzione di Alexei Navalny. Indignati della decisione, domenica 31 dicembre i manifestanti sono scesi nuovamente in piazza. Secondo L’organizzazione OVD Info ci sarebbero 5,414 fermati, tra cui 82 giornalisti.
Yulia Navalnaya, la moglie di Alexei Navalny, dopo essere stata arrestata e rilasciata, è stata multata per circa 210 mila euro, per aver preso parte alle manifestazioni non autorizzate.
Le violenza della polizia russa sono state aspramente criticate dagli Stati Uniti e dall’Europa.
I deplore widespread detentions and disproportionate use of force against protesters and journalists in #Russia again today. People must be able to exercise their right to demonstrate without fear of repression. Russia needs to comply with its international commitments.
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) January 31, 2021
Sabato 23 gennaio migliaia di persone hanno protestato in Russia contro la detenzione del principale oppositore di Vladimir Putin, Alexei Navalny. Secondo l’osservatorio dei diritti umani Ovd-Info in 120 città sono state arrestate 4,000 persone, ma secondo Al Jazzera English, il numero è cresciuto fino a 3,000.
Russian security forces have arrested more than 3,000 protesters who hit the streets to demand the release of jailed opposition leader Alexey Navalny 👇 pic.twitter.com/MEc8KP5vmT
— Al Jazeera English (@AJEnglish) January 24, 2021
Qualche giorno fa, la polizia aveva avvertito che qualsiasi manifestazione non autorizzata sarebbe stata repressa.
Difatti la polizia in tenuta antisommossa ha risposto duramente, senza giustificazioni scaraventando le persone per le scale e picchiandone altri con i manganelli.
⚡️ Mayhem on Strastnoy Boulevard, Moscow. video courtesy @novosyolov. pic.twitter.com/cznJscsaUN
— Mike Eckel (@Mike_Eckel) January 23, 2021
Netta la denuncia di Natalia Zviagina, direttrice di Amnesty International Russia che ha dichiarato:”Le autorità russe hanno scatenato una rappresaglia senza pietà contro persone che manifestavano pacificamente. La polizia è venuta meno al dovere di rispettare il diritto di protesta pacifica e ha picchiato in modo indiscriminato e arrestato arbitrariamente tantissime persone, tra cui molti giovani”.
Un passo indietro: l’arresto di Navalny
Alexei Navalny, dopo un periodo di convalescenza in Germania a seguito di un avvelenamento, lo scorso 17 gennaio è tornato in Russia dove è stato arrestato. Secondo le autorità russe Navalny avrebbe violato i termini di una condanna ricevuta alcuni anni fa.
Задержание Алексея pic.twitter.com/q3mq4VZgBG
— Кира Ярмыш (@Kira_Yarmysh) January 17, 2021
Dopo due giorni dall’arresto, l’organizzazione di Navalny ha pubblicato un video-reportage che documenta un presunto palazzo lussuoso di Putin sul mare Nero, costruito con i fondi neri. Secondo Navalny la costruzione del palazzo sarebbe stata finanziata da alcune aziende vicine a Putin e con fondi illeciti, frutto di atti di corruzione. Putin ha sempre negato che il palazzo gli appartenga.